Ricorso contro cartella esattoriale: come inoltrarlo

Ricorso contro cartella esattoriale: in che modo far valere i propri diritti riguardo una richiesta di pagamento considerata erronea.

La cartella esattoriale figura senz’altro come una fastidiosa gatta da pelare non appena si riceve una comunicazione del genere. Questo documento infatti annuncia al soggetto interessato la presenza di un debito da assolvere nei riguardi di un ente pubblico, pervenuto tramite un intermediario, ossia l’Agenzia delle Entrate.

In questi frangenti si ha la quasi certezza di dover provvedere all’estinzione del credito, ritenuto naturalmente valido e conforme alle normative vigenti. Non a caso a richiederlo può essere ad esempio il proprio comune di residenza, magari a causa di importi non pagati relativi alle tasse comunali. Oppure lo Stato, per ulteriori ragioni affini. Si tratta quindi di elementi che vanno a testimoniare una certa legittimità della cartella. Ma non sempre ciò corrisponde al vero. Ecco perché attuare un ricorso contro cartella esattoriale può rappresentare un’ottima soluzione per evitare il pagamento di una somma ritenuta troppo elevata o addirittura illegittima.

Ricorso contro cartella esattoriale

La fiducia da riporre nelle istituzioni è un aspetto sacro che bisogna ovviamente rispettare. Allo stesso tempo il cittadino ha però il dovere morale di far valere i propri diritti, soprattutto quando incorre in documenti esattoriali che non corrispondono al vero. Per lo più a causa di vizi di forma od errori di carattere burocratico che non sono stati accertati per tempo dall’Agenzia delle Entrate. Si possono fare alcuni esempi a riguardo:

  • Disguidi ai server dell’AdE
  • Multe già pagate che però non risultano estinte
  • Scambi di identità

All’inizio il ricevente può avere qualche momento di inquietudine, preoccupato dal dover corrispondere la cifra, magari avente un valore molto cospicuo. Ma in questi casi bisogna avere la lucidità nel verificare la possibile presenza di un errore, dimostrandolo ufficialmente. Ma come fare ricorso contro cartella esattoriale ed eliminare il debito?

Cartella esattoriale come fare ricorso

ricorso contro cartella esattoriale

Il ricorso contro cartella esattoriale può essere eseguito attraverso due metodologie:

  • Via cartacea (Raccomandata o consegna diretta)
  • Via telematica (Pec)

Nella maggior parte dei casi si deve inoltrare tramite la posta elettronica certificata alla Commissione Tributaria della provincia dove è stato promulgata la cartella. In primis bisogna tuttavia notificare il tutto all’istituto richiedente, ossia l’AdE, il comune o la regione stessa, pena il mancato avvio di tutto il procedimento. Difatti a partire dal 1 luglio del 2019 è stata introdotta la soluzione digitale, con conseguente miglioramento dell’intero iter da un punto di vista temporale ed economico.

Il ricorso telematico prevede la formulazione del documento (firma digitale Cades o Pades) con qualsiasi programma per scrittura, da convertire successivamente nel formato PDF. Dopodiché bisogna mandare il tutto con l’ausilio della PEC personale all’ente interessato. Altresì, per le cartelle al di sotto dei 3 mila euro, rimane possibile fare l’intero ricorso semplicemente presentandosi di persona con il documento presso la sede dell’AdE o con la raccomandata andata / ritorno.

Cosa fare in caso di cartella esattoriale già pagata?

Il ricorso contro cartella esattoriale già pagata è possibile? La risposta è affermativa, con la sentenza datata 1 ottobre del 2020 da parte della Cassazione (20962). Tale verdetto stabilisce che il far fronte al debito non rappresenta l’accettazione dello stesso. Difatti il cittadino ha la facoltà di procedere all’esborso della somma, al fine di scongiurare potenziali atti nei suoi confronti in caso di mancato pagamento, con successivo rimborso in caso di vittoria.

 

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